La Bottiglietta Pasqualina

Narrazione, pupazzi, ventriloquismo – ecologismo.
Scuola dell’Infanzia e primaria.
Fascia di età: dai 3 ai 8 anni
Realizzato da: Toscana Media Arte
Regia e scrittura scenica: Ornella Esposito e Elisa Consagra
Scena: Marina Vicenti
Attrici: Ornella Esposito e Elisa Consagra
Durata spettacolo: 60’ circa
C’era una volta un ragazzo e il bosco che aveva creato con la sua bella principessa.
Il bosco è arrivato fino ai giorni nostri, custodito di generazione in generazione, finché non vi giunge una ragazza ai tempi nostri, che vi si trova a passeggio e che, dopo aver bevuto l’acqua contenuta in una bottiglietta di plastica, si ritrova a non poter gettare la bottiglia da nessuna parte. Ogni volta che cerca di abbandonarla scopre che non è possibile senza creare danni per qualcuno. Comincerà così il suo viaggio mirabolante alla ricerca di un modo per liberarsene: tutte le sue idee verranno contestate dagli strani personaggi che incontrerà, come un piccolo topo che vive tra i rifiuti, e una super eroina SZ, Super Zero, come: zero rifiuti. Questi ultimi lo indurranno a riflettere sulle sue responsabilità e su come un comportamento comodo ma incosciente può produrre danni per gli ecosistemi che
ci circondano, sarà utile conoscere le regole delle tre R: Riusare, Ridurre, Riparare. L’incontro del protagonista con i vari personaggi creerà situazioni esilaranti per i piccoli spettatori e li inizierà alla problematica del comportamento ecologico. È attraverso l’immaginazione e la fantasia che i bambini verranno introdotti all’uso consapevole della plastica. Il viaggio di questa bottiglia che non trova un luogo dove sia giusto stare porterà a riflettere e sensibilizzare su un argomento che sta diventando pressante. Molto dell’inquinamento da plastica deriva dal nostro consumo, dall’uso sconsiderato che facciamo di un materiale che è nato come rivoluzionario per poi diventare, quasi sempre, usa e getta. Non si parla di solo inquinamento ma di responsabilizzazione come esseri umani per iniziare fin da piccoli a non mettere in atto comportamenti pigri e faciloni. Si pone l’accento sull’evitare il pensiero: “Tanto ci penserà qualcun altro…”. I linguaggi usati sono spassosi ed elettrizzanti per i bambini: il racconto d’attore e la trasformazione in personaggi indimenticabili, l’uso di pupazzi e il ventriloquismo.
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